In remoti angoli d'ogni grande città
s'aggirano come ombre
esseri umani dimenticati,
persone a sé stesse abbandonate
che aspettano inermi la fine delle giornate.
Si muovono come cani randagi
sempre alla ricerca di qualche caritatevole passante
che elargisca loro monetina sonante.
Non hanno casa da abitare
di cartoni spesso è fatta la loro stanza
dove ripongono la quotidiana speranza.
Ogni qualvolta mi trovo al cospetto
di queste ombre viventi
sento un groppo in gola, m'assale sconforto,
e so per certo che la mia carità
non è che una goccia in un mare d'infelicità.