Una stanza, dei quadri alle pareti,
un calendario, due sedie e una scrivania
può cominciare la psicoterapia.
Prima seduta un po' sull'agitato,
bocca chiusa, denti serrati, silenzio assoluto.
Pensi ai tuoi problemi, ai tuoi guai
e come uscirne proprio non lo sai.
Sei in un luogo, in uno spazio che protegge
ma in quel momento ti senti come pecora
fuori dal gregge.
La tua anima chiede di essere ascoltata,
le voci che hai dentro vogliono gridare
li loro tormentro.
Il terapeuta sornione e tutto assorto
starà pensando al suo orto.
Verso la fine, quasi allo scadere del tempo,
tossisci, stai per parlare, poi ci ripensi
e cambi posizione.
L'uomo che dovrebbe ascoltarti e
lenire i tuoi dolori ha un lampo di genio e
congedandoti dice che a volte il silenzio
è poesia e fa bene alla psicoterapia.
La poesia è l'arte di usare, per trasmettere un messaggio, combinatamente il significato semantico delle parole e il suono e il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa
mercoledì 24 marzo 2010
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