In questo maledetto tempo di pestilenza e morte,
specie chi ha una certa età, ma a dir la verità un po' tutti,
si va facilmente in autoanalisi.
Con le limitazioni giustamente imposte si ha più tempo
per pensare alla propria vita.
Affiorano alla mete le gioie e i dolori, gli amori vissuti
e gli amori perduti, gli errori commessi, le carezze non date,
le attenzioni desiderate e mai avute, le occasioni mancate,
le persone care che son volate in Cielo e ahimè lo spettro
della morte che fatichiamo ad accettare ma sempre presente
consciamente o inconsciamente, nei nostri pensieri.
Nel vissuto, specie nei momenti tristi, la solitudine
è come ombra che non ci abbandona mai,
è e resterà con noi nei dolori della vita fino all'ultimo respiro.
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