Discorsi, battute, litigi, sguardi, strette di mano,occhiate furtive, schiamazzi di bambini,parolacce,
bestemmie, insulti, complimenti, auguri, rimproveri,barzellette, ironie, maldicenze, critiche,
cattiverie, amori, simpatie. Di questi gesti e sentimenti si anima la piazza del paese quando e' sera.
Tutte le parole, gli atteggiamenti e l'intera energia vitale si condensano in poche centinaia di
metri quadrati.
Il buio della sera fà da cornice a questo stupendo spaccato di vita quotidiana e le luci artificiali,
con la loro complicita', sembrano voler rendere piu' intimo il rapporto fra gli astanti.
Intanto le campane della chiesa scandiscono gli allegri rintocchi e il loro suono amico non
infastidisce il brusio della folla.
Da un antico palazzo, dietro le tendine di una finestra, si scorge una vecchietta che ascolta
estasiata il clamore della piazza e per la sua innata curiosita' quasi tende l'orecchio per afferrare
qualche parola, qualche frase, purtroppo deve soltanto accontentarsi di ascoltare l'incessante
brusio e rimirare i gesti e il movimento creato dalla moltitudine.
Spazientita e quasi indispettita si ritrae e scompare all'interno della casa, dopo un po' quella
testolina bianca fà di nuovo capolino quasi pentita di essersi allontanata e si assicura che
niente e' cambiato e cio' la fa sentire un po' meno sola.
Dei ragazzini pieni di vita giocano a rincorrersi fra la folla e i loro schiamazzi si fondono
con il brusio; un ometto tutto preso nel raccontar del suo lavoro riceve una spinta da
un ragazzino e istintivamente gli molla una sberla imprecando, di rimando il monello gli
risponde con delle boccacce e scappa via per niente intimorito.
Un forestiero sbuca dalla strada principale, tutto elegante attraversa la piazza e la gente
si chiede chi possa essere, da dove viene, dove e' diretto ed e' quasi indispettita da quella
presenza estranea che in un certo qual modo interrompe la loro intimita'.
Ma e' la curiosita' e il risentimento di brevissima durata poiche' da alcuni viene riconosciuto e
chiamato con il suo soprannome da bambino " Vincenzino il veloce "emigrato con la famiglia in
America tanti anni fa.
Ci sono baci e abbracci e perche' no forse un po' d'invidia per quel paesano che ha fatto fortuna.
La poesia è l'arte di usare, per trasmettere un messaggio, combinatamente il significato semantico delle parole e il suono e il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa
mercoledì 27 maggio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Informazioni personali
Archivio blog
-
▼
2009
(158)
-
▼
maggio
(23)
- Magico sorriso
- Il sogno e l'oblio
- Piazza del sud " spaccato "
- Il tempo della vita
- Mia madre e il mare
- Zia Antonia classe 1913
- Amor che vivrà anche senza di te
- Perche'
- Amara riflessione
- Viaggio in Terra Santa con don Alessio
- La tua voce
- Amor dipendente
- Ileana insonne
- Matrimonio agreste
- Natale 83
- sognare l'amore
- Barbone a Natale
- Preghiera
- nostalgia vecchia auto
- La vita che va..............
- Compleanno importante Mariuccia 54
- A Miki lo zimbecco nel periodo della perestroika
- Il cervello
-
▼
maggio
(23)
Nessun commento:
Posta un commento